Dopo il boom social e l’espansione globale, Salt Bae affronta crisi economica, scandali e critiche sulla qualità. Ora tenta il rilancio con una nuova apertura a Milano.
Nusret Gökçe, meglio noto come Salt Bae, ha segnato un’epoca nella ristorazione internazionale con una mossa che è diventata iconica: la spettacolare spolverata di sale sulla carne con l’avambraccio teso. Nato in un piccolo villaggio turco nel 1983, la sua ascesa è stata fulminea, grazie a un mix di talento, immagine virale e un impero di ristoranti di lusso sparsi nel mondo. Tuttavia, il successo che sembrava inarrestabile ha iniziato a mostrare crepe evidenti negli ultimi anni, con risultati economici in calo, scandali interni e una reputazione pubblica sempre più fragile.
Il declino economico e le difficoltà nei ristoranti di lusso
Dall’apertura del suo ristorante a Knightsbridge, quartiere di Londra, nel settembre 2021, Salt Bae aveva trasformato la sua notorietà social in un business da milioni di sterline. Nei primi tre mesi il locale londinese aveva incassato oltre 8 milioni di sterline, ma i dati più recenti raccontano una realtà differente. Nel 2023, il profitto si è attestato a 1,7 milioni di sterline, meno della metà rispetto ai 3,3 milioni dell’anno precedente, con una flessione delle vendite pari al 31%.
Le ragioni di questo tracollo sono molteplici: la moda delle bistecche ricoperte d’oro vendute a 600 sterline è ormai in fase calante, accompagnata da numerose recensioni negative che criticano la qualità della carne e un servizio ritenuto spesso carente. Questi elementi, sommati a un clima lavorativo interno sempre più teso, stanno compromettendo un brand costruito sull’eccesso e la spettacolarizzazione.

Fonte: YouTube – Salt Bae, chi è – Caravaggiomilano.it
Non solo i numeri economici destano preoccupazione, ma anche le accuse emerse negli ultimi mesi hanno segnato una battuta d’arresto per l’immagine di Nusret Gökçe. In particolare, nel Regno Unito, dove il ristorante di Londra rappresentava una delle vetrine più importanti del marchio, sono emerse denunce di comportamenti discutibili sul posto di lavoro. Un caso noto ha visto una cameriera costretta a mostrare i piedi a un cliente, scatenando un’ondata di indignazione mediatica.
Le voci di un ambiente lavorativo ostile, con accuse di misoginia e discriminazione, si sono affiancate a quella che appare come una progressiva perdita di appeal della catena. Dopo la chiusura del ristorante di New York, anche la sede londinese, considerata per anni il “gioiello della corona”, mostra segni di cedimento strutturale. Oggi la catena conta ancora 18 ristoranti in tutto il mondo, ma la fiducia degli appassionati e dei clienti sembra in netto calo.
Nel Regno Unito, le recensioni online sempre più critiche evidenziano come la scenografia stia superando la sostanza, con un servizio spesso giudicato insufficiente e una qualità dei piatti in discesa.
Dopo un avvio controverso a Roma, dove l’apertura del ristorante Salt Bae è stata accolta con scetticismo e critiche per l’eccesso di teatralità e prezzi elevati, Nusret Gökçe ha recentemente annunciato l’apertura di una nuova sede a Milano, prevista per settembre 2025.
Lo chef turco ha dichiarato che Milano rappresenta per lui «un sogno che si avvera», sottolineando come la città sia un hub di creatività ideale per il brand Nusr-Et, con una clientela italiana che cerca qualità vera, esigente e attenta. Tuttavia, il dna milanese, noto per la sua parsimonia e discrezione, potrebbe riservare sorprese a un personaggio che fa dell’ostentazione il suo marchio di fabbrica.
Salt Bae ha affermato di sentirsi a casa in Italia, paese che frequenta regolarmente per lavoro e piacere, e ha ribadito il suo impegno nel mantenere alti standard di qualità e dedizione, nonostante le difficoltà. Ha inoltre raccontato apertamente la sua storia di sacrifici, passando da anni di duro lavoro senza vacanze o assicurazioni a una fama globale che lo ha trasformato in un’icona.